La lunga lotta del popolo dell’Angola per l’indipendenza dal dominio coloniale portoghese ebbe la definitiva vittoria l’11 novembre del 1975, data nella quale i portoghesi lasciarono la capitale e il MPLA (Movimento Popolare di Liberazione dell’Angola) dichiarò l’indipendenza. Il conflitto però continuò contro l’UNITA (Unione Nazionale per l’Indipendenza Totale dell’Angola) e il FNLA (Fronte Nazionale di Liberazione dell’Angola), sostenuti dallo Zaire e dal Sudafrica.
Il 22 novembre del 1975, a Roma, durante una manifestazione che esprimeva solidarietà alla lotta del popolo dell’Angola, alcuni dei partecipanti si staccarono dal corteo per compiere un’azione dimostrativa di protesta contro l’ambasciata dello Zaire, uno dei paesi ostile alla neonata repubblica africana.
I compagni, accolti da decine di colpi di arma da fuoco esplosi da poliziotti e carabinieri appostati, si ritirarono. Uno di loro rimase a terra, colpito una seconda volta quando era già al suolo, ed altri tre, benchè feriti, trovarono riparo nel corteo. Le testimonianze degli abitanti sono concordi nell’affermare che un appartenente alle forze dell’ordine, in borghese, si avvicinò al ragazzo riverso per terra, insultandolo e puntandogli contro la pistola, facendo scattare a vuoto il grilletto per intimorirlo. Subito dopo, insieme agli altri, trascinò il ragazzo ferito verso l’ingresso dell’ambasciata. Il ragazzo ferito gravemente si chiamava Piero Bruno, diciotto anni, militante di Lotta Continua; morirà il giorno dopo, in ospedale
I responsabili, sottotenente dei carabinieri Saverio Bosio, il carabiniere Pietro Colantuono (autore del primo colpo) e l’agente di polizia in borghese Romano Tammaro (responsabile della seconda ferita), furono inquisiti e prosciolti con la seguente ordinanza:
“se per la difesa dei superiori interessi dello Stato, congiuntamente alla difesa personale, si è costretti ad una reazione proporzionata alla offesa, si può compiangere la sorte di un cittadino la cui vita è stata stroncata nel fiore degli anni ma non si possono ignorare fondamentali principi di diritto. La colpa della perdita di una vita umana è da ascrivere alla irresponsabilità di chi, insofferente della civile vita democratica, semina odio tra i cittadini”.
https://www.lalottacontinua.it/wp-content/uploads/2015/11/Erri-su-Piero-MICROMEGA-1995.pdf
Quest’anno l’iniziativa in ricordo di Piero si svolge a Garbatella “sulle strade di Piero
http://casettarossa.org/sentiero-le-strade-di-piero-bruno-ragazzo/
Ogni anno le sue compagne ed i suoi compagni lo ricordano