L’appello del COMITATO ROMANO “ VIVA LA COSTITUZIONE ”

Attuare la Costituzione per cambiare l’Italia
la-costituzione-non-si-cancellaNel silenzio dei grandi mezzi di comunicazione, mentre è in atto l’ennesima crisi istituzionale, la ex coalizione PD/PDL ha approvato in Parlamento in prima lettura il disegno di legge di modifica dell’articolo 138 della Costituzione.
Dopo aver colpito al cuore le fondamenta della Costituzione con l’introduzione del pareggio di bilancio, oggi si vuole sostanzialmente sancire la morte della Carta colpendo i meccanismi posti a sua difesa dai padri costituenti.
Inoltre
· Si affida a un comitato ristretto la possibilità di elaborare le modifiche alla seconda parte della Costituzione, togliendo tale prerogativa ai parlamentari espressi con voto democratico;
· Si riducono i tempi della discussione, restringendo la possibilità dei cittadini, dei movimenti, della pubblica opinione, di far sentire la propria voce su modifiche fondamentali della Costituzione e limitando di fatto la trasparenza delle decisioni.
Già oggi molti dei diritti sanciti dalla Costituzione sono messi in discussione, quando non sostanzialmente negati, a partire dalle cosiddette “politiche di rigore”.
Il diritto al lavoro, alla salute, all’istruzione, al welfare, alla libertà della ricerca, sono oggi messi gravemente a rischio. La disoccupazione è in continuo aumento, i costi della salute e dell’assistenza a carico delle famiglie e dei singoli crescono sempre di più, fino a mettere in discussione i principi fondamentali della nostra carta, a partire dall’articolo 1 e dall’articolo 3.
Noi rischiamo concretamente di non avere più pubblici poteri che operino per “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Oggi siamo di fronte al rischio che lo stravolgimento dell’articolo 138 costituisca il grimaldello delle istituzioni più verticistiche, autoritarie e meno trasparenti, per ridurre ulteriormente la possibilità di opposizione e di cambiamento alle politiche di cosiddetto rigore imposte dai grandi poteri economici e politici europei che di fatto, minano i diritti dei cittadini più deboli.
L’Italia ha il dovere di difendere in ogni sede, compresa quella europea, il dettato dell’articolo 11 della Costituzione, che finalizza ogni cessione di sovranità “a un ordinamento che assicuri pace e giustizia tra le nazioni”.
E’ necessario, infatti, porre la questione di un ordinamento europeo che sembra sempre più soggetto a impostazioni ideologiche di stampo neoliberista che hanno garantito soltanto gli interessi della grande finanza e limitano i diritti dei lavoratori e dei cittadini europei.
Difendere la Costituzione nella sua sostanza, significa oggi anche tenere conto del presente e interrogarsi sul futuro dell’Europa che, stretta nei vincoli dell’austerity, è lontana dall’essere motore di democrazia e progresso per tutti i Paesi europei.
La Costituzione nata dalla Resistenza rappresenta oggi il riferimento per poter far di nuovo avanzare i diritti dei cittadini, la battaglia contro le disuguaglianze e le discriminazioni, la tutela dei beni comuni, per cui noi la rivendichiamo come fondamento imprescindibile per garantire i diritti fondamentali al lavoro, alla salute e all’istruzione.
La rivendichiamo come fondamento per riproporre quella questione morale che attanaglia da sempre la vita pubblica e la nostra economia, tra mafie, corporativismi, corruzione e malaffare, per attuare la lettera dell’art. 41.
La rivendichiamo, infine, come motore di avanzamento dei diritti civili nel campo delle convivenze di fatto, delle politiche di genere e del matrimonio egualitario, sulla base dei principi fondamentali di uguaglianza dei cittadini e libertà della persona.
Quindi occorre operare per far conoscere alla cittadinanza, a partire da Roma che è il cuore istituzionale e politico di questo Paese, cosa si sta preparando nelle segrete stanze del potere.
Allo stesso tempo è fondamentale mantenere alti i valori dell’antifascismo. I fatti avvenuti in Grecia, dove i fascisti di Alba Dorata sono arrivati all’omicidio politico contro militanti di sinistra, ci dicono che non bisogna abbassare la guardia neppure in Italia. Soprattutto in periodo di crisi economica la presenza organizzata di gruppi neofascisti diviene più pericolosa come insegna la Storia.
A Roma, città medaglia d’oro della Resistenza che sta uscendo ora da un quinquennio oscuro e clientelare, continuiamo a chiedere con forza la chiusura di ogni spazio delle organizzazioni di dichiarato stampo fascista che in questi anni hanno ricevuto una inqualificabile agibilità politica da parte delle istituzioni. Alto è il tributo pagato dai romani democratici e antifascisti per rendere Roma una città libera. Bisogna continuare ad essere all’altezza di questa Storia.
Per tutti questi motivi diamo vita al comitato romano “Viva la Costituzione” in adesione all’omonimo comitato nazionale, che ha promosso, insieme ad altri, la petizione “Non vogliamo la riforma della P2” contro la modifica dell’articolo 138 e che ha raccolto oltre 400.000 firme.
Facciamo appello a tutti i cittadini romani ad aderire e a partecipare con noi a questa battaglia, sottoscrivendo l’appello per dar vita ad iniziative di sensibilizzazione, informazione e lotta per la piena applicazione della Costituzione, per contrastarne tutti i tentativi di stravolgimento, a partire dalla partecipazione alla manifestazione promossa per il prossimo 12 ottobre dal comitato “La via maestra”.
Roma, 8 ottobre 2013
Primi firmatari:
Maria Gemma Azuni, Francesca Koch, Assunta Cocci, Antonio Lavorato, Rosario Coco,Roberto Giulioli, Gloria Malaspina, Angelo Fredda, Dalila Novelli, Giulia Rodano, AngelaRonga, Senonoraquando Roma, Associazione culturale Lalottacontinua