L’Associazione culturale è stata costituita il 22/9/2010, da un gruppo di persone riunitesi spontaneamente , legate da una comune esperienza nei movimenti politici degli anni ’70, e di Lotta Continua in particolare.
L’idea di fondo è quella di sviluppare una riflessione sul tema della memoria e di contrasto al revisionismo storico – come di seguito descritto – promuovendo e partecipando ad iniziative principalmente legate ai temi dell’antifascismo, della Resistenza, della Costituzione
Un’attività specifica è la costituzione di un Centro di documentazione sui movimenti extraparlamentari degli anni ‘70 che attraverso la raccolta di documenti e giornali dell’epoca si propone di lavorare in collaborazione con altri centri di documentazione a associazioni per una più approfondita analisi e storia di un fenomeno che ha attraversato la vita di intere generazioni.
L’associazione è aperta al contributo di tutti, disponibile ad organizzare o a partecipare ad iniziative con altri, ferme restando le pregiudiziali sui valori dell’antifascismo, della difesa della costituzione, della solidarietà ed uguaglianza, delle istanze dei più deboli.
Il Progetto Memoria: Resistenza, Costituzione e Anni ‘70
Obiettivi e motivazioni alla base del Progetto
L’obiettivo generale del Progetto è quello di promuovere e realizzare tra i giovani e con i giovani iniziative volte alla riscoperta dei valori fondanti la Repubblica e la sua storia, operando nelle scuole, nei quartieri e in diversi luoghi di aggregazione sociale. I contenuti delle iniziative, realizzate e programmate, individuati insieme a storici, e arricchiti dalle testimonianze dei protagonisti, per una loro migliore diffusione vedono i giovani coinvolti nella scelta e nell’esecuzione delle modalità di promozione e comunicazione (rappresentazioni teatrali, musicali, grafiche, ecc.).
Memoria e attualità. Il Progetto intende promuovere l’attualità dei valori fondanti la Repubblica, la sua origine dalla lotta di Liberazione, il valore profondo della Costituzione e l’importanza di darne finalmente piena applicazione. Il progetto si contrappone all’ipotesi di una sua modifica o riscrittura, già al centro del piduista Piano di Rinascita Democratica di Licio Gelli, ed oggi raccomandata da J. P. Morgan e altri osservatori finanziari con lo scopo di rimuovere quanto da loro ritenuto un impedimento alla crescita economica dei paesi del Meridione Europeo. Le costituzioni democratiche nate dalle lotte di liberazione dal giogo nazi-fascista rappresentano infatti lo strumento per la tutela dei diritti di cittadini e lavoratori ostacolando i disegni di ristrutturazione tipici del liberismo economico selvaggio.
Memoria e cultura. La difesa della Memoria dal revisionismo e dal negazionismo può rappresentare uno dei rimedi all’impoverimento culturale nato dal progressivo scollamento della politica dalla vita reale, e può servire da antidoto ai veleni di una comunicazione che ha definitivamente abbandonato quelpolitically correct che imponendo un maggiore rispetto delle diversità e delle minoranze, aveva bandito nella vita politica e nel linguaggio comune volgari stereotipi dai contenuti antisemiti, razzisti, omofobi e sessisti. La riscoperta dei valori culturali e politici appartenenti alla Memoria democratica può fornire alle giovani generazioni gli strumenti per rigettare messaggi devianti, e creare riferimenti di comportamento in positivo, alternativi ai disvalori culturali del qualunquismo e negazionismo.
La crescita delle migrazioni internazionali in una fase di recessione economica e di grande disoccupazione ha favorito l’espansione di movimenti razzisti in molti paesi europei, favorita dalla ignoranza della storia delle nostre migrazioni, e dalla debolezza dei valori dell’accoglienza e della solidarietà nei confronti di differenti culture e tradizioni.
In questa direzione, un’azione di contrasto e di sensibilizzazione nella società assume una grande rilevanza.
Memoria e sinistra: riscoprire l’esperienza degli anni ‘70 e dei suoi movimenti. Nel seguire le vicende Repubblicane del dopoguerra, disegnandone i tratti salienti, il Progetto si prefigge anche l’obiettivo di proporre una rilettura degli anni ’70, non più nel limitativo stereotipo di “Anni di piombo”, ma nel racconto delle grandi conquiste sociali, di profonda trasformazione culturale, di sviluppo di una coscienza alternativa agli stereotipi culturali conservatori e clericali dei decenni precedenti. L’idea di fondo è che una riflessione su questi temi possa costituire per le giovani generazioni lo spunto per un impegno in una politica agita in prima persona, non delegata, da vivere come esperienza di solidarietà collettiva.
Le lotte sociali e quelle in difesa del posto di lavoro e del salario, le mobilitazioni per il diritto allo studio e alla salute, l’occupazione delle case e la loro difesa dagli sgomberi, la lotta democratica contro lo stragismo fascista, la mobilitazione contro l’abrogazione del divorzio, per la scelta delle donne sull’interruzione volontaria della gravidanza, le lotte per la democratizzazione delle forze armate, rappresentano straordinarie esperienze collettive di quegli anni, che sono state liquidate con zelo come prodromi della successiva stagione di terrorismo, equiparate a pratiche criminali da non menzionare negli annali della sinistra.
Vorremmo oggi dare di nuovo voce a tutta quella solidarietà, tutta quella vita collettiva vissuta sognando un futuro migliore, raccontare storie di migliaia di uomini e donne, trasversali a tutte le categorie sociali, riaffermando così, senza reticenze, la corretta interpretazione storica di quegli anni, fondata direttamente sulle testimonianze dei protagonisti che li hanno vissuti in prima persona, e che pertanto hanno il dovere e diritto di trasmetterla alle nuove generazioni.