15 novembre 2008 Muore Giulio Paggio, nome di battaglia, capitano Alvaro, combattente antifascista, comandante partigiano e capo della Volante Rossa “ Martiri Partigiani”
Muore a Praga,in quell’esilio divenuto volontario all’indomani del decreto di amnistia firmato dal Presidente Pertini nel 1978 ,che ben trenta anni prima gli aveva restituito la libertà.
Una condanna all’esilio trasformata nel tempo dallo stesso Paggio in scelta di vita, in un prendere forse le distanze dal sogno irrealizzato di una patria libera e comunista ; d’altronde cosa ne è stato dell’Italia negli interminabili 60 anni trascorsi in Cecoslovacchia, cosa ne è stato del PCI, dei suoi Compagni ? Cosa è restato dell’idea che aveva fatto credere a lui, Paggio e a tanti altri giovani Partigiani che alla liberazione dai nazi-fascisti sarebbe seguito il riscatto rivoluzionario dallo sfruttamento ?
Il giovane capo partigiano della Valdossola, poi comandante della “Volante Rossa “ di Lambrate condivise alla fine degli anni quaranta il proprio destino con quello di altri 466 partigiani comunisti italiani che rifugiandosi a Praga, sfuggirono alla “resa dei conti” con la giustizia italiana,mai epurata dai protagonisti dei tribunali speciali Mussoliniani
Così mentre migliaia di criminali fascisti uscivano di galera condonati dall’amnistia Togliatti, centinaia di resistenti comunisti lasciavano le proprie famiglie, soffrendo la delusione dell’abbandono del Partito e con davanti a se le incognite di quel socialismo reale che li vedrà spettatori increduli per le strade di Praga dell’invasione dei tank sovietici nel 1968.